Titolo
 

La storia

Breve storia della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati

EnciclicaNel 1891 Papa Leone XIII promulga l’enciclica “Rerum Novarum” sollecitando i cattolici all’azione sociale. Il documento diviene il manifesto delle Casse Rurali, che nel 1897 sono oltre 900, di cui 775 quelle cattoliche.

Alcuni preti, vigorosi nei principi ed energici nell’impegno, affiancano con passione operai e braccianti agricoli, dando vita a leghe del lavoro, cooperative agrarie e cooperative di credito.

In Calabria è particolarmente attivo Don Carlo De Cardona, segretario dell’Arcivescovo di Cosenza. Dopo un suo “comizio”, il 24 giugno 1906, sedici “audaci operai” si ritrovano dinanzi al notaio, guidati dal falegname Vincenzo Giuliani che ne diviene presidente, e fondano la Cassa Rurale di Bisignano.

Undici anni dopo, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale e in seguito a diversi tentativi, nasce a Roma la Federazione Italiana delle Casse Rurali per dare alle banche rappresentanza e tutela, con un supporto di tipo sindacale, tecnico e finanziario. La Federazione è costituita nel 1917 dalle Casse di matrice cattolica e nel 1919 segue le cooperative “bianche” che si staccano dalla Lega delle cooperative e formano la Confederazione Cooperative Italiane.

Qualche mese dopo la firma dell’armistizio tra Italia e Austria, in Calabria i parroci proseguono la loro opera di coesione sociale. Il 23 giugno 1919 don Francesco Ricci riunisce un gruppo di 18 operai per costituire la Cassa Rurale di Rota Greca di cui sarà il primo presidente.

Dopo aver marciato su Roma, il Fascismo diventa regime ed estende il proprio controllo anche alla cooperazione. Nel 1926 viene creato l’Ente Nazionale Fascista della Cooperazione e nel 1936 l’Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra). Nel 1937 entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane che non favorisce le Casse Rurali provocandone, anzi, una vera e propria emorragia (da 3.540 nel 1922 a 804 nel 1947) [1].

Tra il 1929 e il 1939 le Casse Rurali calabresi si riducono da 126 a 31. Frattanto, nel 1937, il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane amplia l’operatività delle Casse Rurali anche agli artigiani.

Una Cassa Rurale nata a Luzzi nel 1905 non resiste agli effetti della crisi e viene messa in liquidazione.

Alla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia è un paese affamato e distrutto, bisognoso di una ricostruzione non solo fisica ma anche sociale e morale.

La Cassa Rurale e Artigiana di Bisignano e quella di Rota Greca partecipano alla ricostruzione della Federazione Nazionale, mentre il 6 gennaio 1957 Cesare Dima e 55 soci costituiscono la Cassa Rurale e Artigiana di Luzzi.

Nel 1963 viene fondato l’ICCREA, Istituto di Credito delle casse Rurali e Artigiane, a cui partecipano anche le CRA di Bisignano e Luzzi con l’intento di dare il proprio apporto alla creazione di un centro di servizi creditizi, intermediazione tecnica e assistenza finanziaria capace di avviare la gestione integrata del sistema.

Nel 1970 anche la Calabria può festeggiare la nascita della sua Federazione Regionale delle Casse Rurali. Le banche di Bisignano e Rota Greca intervengono come soci fondatori.

Nel 1987, il 1° novembre, termina felicemente l’iter di un procedimento, lungo e travagliato, portato avanti dalla Cassa Rurale e Artigiana di Bisignano per l’apertura di uno sportello nel vicino comune di Acri.

Anche la Cassa Rurale e Artigiana di Rota Greca riesce ad espandersi e il 14 dicembre 1990 inaugura la filiale di Lattarico. Dodici mesi dopo la Cassa Rurale e Artigiana di Luzzi apre una propria filiale nel limitrofo comune di Rose.

Con il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, nel 1993, le Casse Rurali si trasformano in Banche di Credito Cooperativo e adeguano la loro offerta a quella degli altri istituti di credito. Bisignano e Rota Greca modificano la propria denominazione nel corso del 1994, mentre la Cassa di Luzzi assume il nome di BCC nel 1995.

Il 2 dicembre 1997 si registra la prima e unica acquisizione nella storia della BCC Mediocrati. La BCC di Luzzi, infatti, acquista le attività e le passività della BCC di Montalto Uffugo-Rose-San Benedetto Ullano. Nella dotazione della BCC di Luzzi entra la filiale di Taverna di Montalto Uffugo.

Intanto il movimento cresce. A Riva del Garda, nel 1999, si approva la definizione del sistema a rete e si pubblica la Carta dei Valori del Credito Cooperativo.

Applicando sul territorio i dettami di un diverso modo di sentire, i rappresentanti delle tre banche cominciano a discutere della eventualità di una fusione. Eventualità che si concretizza alla fine del secolo.

Il 15 novembre 1999, al termine di un processo iniziato nel mese di gennaio e dopo la pubblicazione delle delibere delle rispettive assemblee, i presidenti delle BCC di Bisignano, Luzzi e Rota Greca, Nicola Paldino, Mario Malizia e Baldassarre Mario Mancuso, costituiscono la società Credito Cooperativo Mediocrati, con atto del notaio Leucio Gisonna di Rende. La sede centrale viene istituita al centro dei tre territori, nella filiale di Taverna di Montalto Uffugo.

banner assemblea mediocratiIl 13 dicembre, nella sua prima riunione, il Consiglio di Amministrazione elegge Nicola Paldino presidente, Baldasarre Mario Mancuso e Mario Malizia vice presidenti.

Nel 2000, in ossequio alle radici valoriali e storiche dell’istituto, la BCC Mediocrati aderisce alla costituzione della Fondazione Antiusura intitolata al proprio fondatore, Don Carlo De Cardona.

Nel 2001, con l’apertura della prima filiale di Rende, inizia l’espansione verso l’Area Urbana. All’Assemblea dei Soci 2003 la BCC Mediocrati comincia a redigere il suo primo Bilancio Sociale, rendicontando anche su quella parte di attività che - pur essendo carica di valore e di valori - non emerge dalla lettura del bilancio economico.

A partire dal 2004 viene erogato ai soci della Banca il ristorno sugli utili del bilancio precedente, mentre l’anno successivo viene specificato nello statuto che il “Credito Cooperativo Mediocrati è una società cooperativa a mutualità prevalente”, che si ispira “ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata”.

Nel 2005, a livello nazionale, le BCC approvano a Parma la Carta della Coesione che sancisce il rafforzamento del “sistema a rete” e prevede la creazione di una forma di garanzia incrociata a protezione della clientela.

Nello stesso anno, la BCC Mediocrati avvia lo studio annuale dell’economia cosentina, affidandone la realizzazione all’Istituto Eurispes. A Luzzi inizia l’attività la Fondazione Cesare Dima.

Banner 100 primavere

Il 29 giugno 2006 è l’anno del Primo Centenario della Banca, che viene celebrato con una serie di iniziative tra cui l’udienza pubblica del Papa Benedetto XVI, a Roma, alla quale partecipano oltre 2500 tra soci e loro familiari. Rivolgendosi agli amministratori e ai dirigenti della Banca, Sua Santità dice: “Proseguite con coerenza e coraggio a fare testimonianza di fede”. L’anno si chiude con l’apertura della prima filiale nella città di Cosenza. L’attuale sede presso il Centro Direzionale di Via Alfieri a Rende, viene inaugurata nel 2007.

Banner Centro direzionaleNel 2008 si costituisce il Fondo di Garanzia Istituzionale, con l’intento di tutelare la clientela delle BCC salvaguardando la liquidità e la solvibilità delle banche aderenti attraverso azioni correttive ed interventi di sostegno e prevenzione della crisi.

Nel frattempo la BCC Mediocrati inaugura la seconda filiale di Rende e la prima sede distaccata a San Giovanni in Fiore. Dal 1° gennaio 2008 la Banca si rivolge al territorio con l’abolizione della commissione di massimo scoperto, e al proprio interno con l’allestimento della prima conferenza organizzativa dei dipendenti.

Nel 2009 viene inaugurata la Filiale di Paola e si organizza la prima crociera sul Mediterraneo a cui partecipano oltre mille tra Soci e Clienti.

Nel 2010 si accentua l’impegno di responsabilità sociale, mentre continua a crescere la fiducia della comunità verso la Banca: obbligazioni subordinate per 15 milioni di euro vengono sottoscritte dai risparmiatori calabresi in meno di 48 ore.

Nei primi mesi del 2011, la Banca è stata autorizzata a rilevare attività e passività della ex BCC della Sibaritide, aumentando i propri volumi e allargando il territorio di competenza alla zona della Sibaritide e del Pollino.

Banner CosmoNel 2012 BCC Mediocrati è la prima banca italiana a ricevere i finanziamenti della Unione Europea nell’ambito del programma PROGRESS finalizzato al microcredito.

L’Assemblea dei Soci del 26 maggio 2013, riunitasi in seduta straordinaria, approva la fusione per incorporazione con la ex BCC Banca dello Jonio-Albidona. Con la fusione, divenuta operativa dal 1° settembre 2013, la Banca ha acquisito le filiali di Albidona, Amendolara, Rocca Imperiale e Nova Siri (Mt).

Alla fine di maggio 2014, la BCC Mediocrati, opera con 21 filiali e 139 dipendenti servendo 47.500 clienti. Inoltre, con gli oltre 850 soci della ex BCC dello Jonio, la compagine arriva a superare quota 5.500 soci.

Nel corso dell’anno la BCC Mediocrati si sottopone volontariamente – come prima banca dell’Europa continentale – al rating europeo sulle attività di microcredito.

Dopo aver celebrato, nel 2016, i 110 anni di storia dalla fondazione della prima delle tre banche unitesi alla fine del secolo precedente, nel 2017 anche la BCC Mediocrati viene interessata dalla legge di riforma del Credito Cooperativo Italiano. All’interno della nuova organizzazione prevista dalla riforma, e in continuità con la propria storia associativa, la Banca aderisce al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, la cui capogruppo diviene pienamente operativa all’inizio del 2019.

Nello stesso anno, il 15 novembre, esattamente 20 anni dopo la fusione delle BCC di Bisignano, Luzzi e Rota Greca, è stato sottoscritto l’atto di acquisizione del Ramo Calabria di Banca Sviluppo, che ha portato la BCC Mediocrati ad aumentare significativamente le proprie dimensioni. La fotografia di fine anno, infatti, inquadra una Banca con oltre 65.000 clienti, serviti da 232 dipendenti che operano in 32 filiali, tutte in provincia di Cosenza, oltre al Centro Direzionale di Rende. La competenza territoriale si estende su 98 comuni per una superficie totale di 6.710 Km/q  con 714.600 abitanti.

[1] Sono anni difficili non solo sul piano politico ma anche su quello economico per i catastrofici effetti seguiti al crollo di Wall Street e per l’impoverimento autarchico scelto dal Regime dopo le sanzioni internazionali seguite all’invasione dell’Etiopia.